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Se la canna fumaria collettiva non è a norma

16/ott/2017

Secondo la legge italiana gli impianti termici di nuova installazione, siano essi impianti centralizzati oppure impianti individuali in un condominio, devono scaricare i fumi della combustione tramite canne fumarie al di sopra del livello del tetto (DPR 412/93 art. 5 comma 9).

In alcuni casi la legge permette lo scarico a parete, nel rispetto della norma UNI 7129. La UNI 7129 disciplina l’installazione e la manutenzione degli impianti a gas per uso domestico di singola portata termica non superiore a 35 kW. Nello specifico lo scarico a parete è comunque consentito quando:

  • lo scarico a tetto è incompatibile con le norme di tutela degli edifici in cui viene effettuato l’intervento, norme a livello nazionale, regionale o comunale;
  • un progettista documenta con una relazione tecnica l’irrealizzabilità dello sbocco sopra il livello del tetto.

Il Comune non è autorizzato a reclamare la rimozione della caldaia con scarico a parete se:

  • si tratta di una caldaia a condensazione a basso NOx , per la quale è consentito il tipo di scarico a parete, ai sensi del D. Lgs. 102/2014, e quindi in regola con la normativa nazionale;
  • è stata installata nel rispetto delle distanze di scarico dei fumi previste dalla normativa;
  • il proprietario è stato costretto a distaccare l’impianto dalla canna fumaria collettiva perché non a norma e il condominio si rifiuta di intervenire in merito.